La Storia della Città
Le origini
Il primo documento scritto in cui compare il nome di Pulchra Rada (antico nome di San Mauro) risale al 4 maggio 991: in esso si legge che Anselmo, Marchese del Monferrato, si impegna a ricostruire l'abbazia dei monaci benedettini distrutta nel corso di un'invasione dei Saraceni.
L'abbazia sorse su un preesistente insediamento romano risalente al periodo di fondazione di Augusta Taurinorum (l'attuale Torino) intorno all'VIII-IX secolo e divenne il nucleo centrale del primo centro abitato che si costituì intorno ad essa: a capo della comunità vi era l'abate che amministrava la vita religiosa e civile locale.
Nel XII secolo l'abbazia raggiunse una notevole prosperità, ma, a causa della posizione di confine tra Marchesato del Monferrato e Ducato di Savoia, i continui scontri armati tra le due casate provocarono un'inarrestabile decadenza e, nel 1474, l'abbazia venne soppressa e trasformata in "commenda".
Nel 1420 la denominazione ufficiale della località nota come Pulchra Rada (che significa "bella spiaggia, porto" divenne "San Mauro", in onore di San Mauro abate, monaco benedettino che, diretto in Francia, sostò presso l'abbazia nel VI secolo: l'attuale denominazione "San Mauro Torinese" è molto più recente e risale al 1862.
I secoli XVI e XVII videro il consolidarsi del dominio di casa Savoia e la progressiva crescita dell'autonomia della comunità civile rispetto all'abate. Con la Rivoluzione Francese e la dominazione napoleonica, il Piemonte divenne provincia francese, l'abbazia di San Mauro venne declassata a semplice chiesa parrocchiale nel 1803 e i suoi beni confiscati e messi in vendita.
Nel 1814, tornò al potere casa Savoia e la storia di San Mauro non si discostò più da quella di Torino e del Piemonte.
Negli anni del dopoguerra, sulla scia della massiccia industrializzazione dell'area torinese, San Mauro conobbe un imperioso sviluppo urbanistico ed un massiccio incremento demografico che mutarono radicalmente l'aspetto fisico ed il tessuto sociale del paese; la presenza del fiume Po e della collina, oltre all'esistenza di testimonianze storico-artistiche di pregio quali l'abbazia millenaria, il castello di Sambuy e la Torre di Moncanino, hanno contribuito a mantenere particolarmente interessante ed attraente questa località che, in passato, fu luogo di villeggiatura.
Il "Ponte Vecchio"
Il Ponte Vittorio Emanuele III di San Mauro, meglio conosciuto come "Ponte Vecchio", fu inaugurato l' 8 settembre 1912, diventando ben presto uno dei simboli della Città, nonchè importante via di comunicazione da una sponda all'altra del fiume.
Il "Ponte Vecchio", rivestito in mattoni, è lungo 257 metri, largo 8 ed è formato da 8 arcate che distano 20 metri l'una dall'altra.
Il Ponte fu costruito, inizialmente, per collegare la zona Bertolla, sulla sponda sinistra, con il centro della Città.
In seguito alla costruzione del cosiddetto "Ponte Nuovo" (vedi paragrafo successivo), il Ponte Vittorio Emanuele III ha perso la sua funzione primaria di via di collegamento delle due sponde del Po ed è diventato, in parte, un' area pedonale molto frequentata, spesso meta di passeggiate e location di importanti manifestazioni.
Nell'ambito di un prestigioso Progetto in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, al "Ponte Vecchio" di San Mauro è stato assegnato il riconoscimento di "Meraviglia Italiana".
Il Ponte XI Settembre
Il Colpo al cuore inflitto alla Comunità Internazionale ed alle sue sofferte conquiste, si è realizzato nell'orrore della morte di migliaia di innocenti l'11 settembre 2001 negli U.S.A., a New York, Washinghton ed in Pennsylvania, persone di ogni credo ed etnia di 80 diversi paesi.
L'Italia, dopo quel tragico 11 Settembre, si è impegnata con chiarezza e determinazione a svolgere un ruolo di alto profilo nella politica di sicurezza a difesa di un mondo libero, libero nelle istituzioni politiche, libero da pregiudizi e fondamentalismi dottrinali, libero dal ricatto luttuoso e tragico di questa feroce barbarie.
Lo spirito dell'Ordine del Giorno presentato al Consiglio Comunale del 29 novembre 2001 ha concretizzato il pensiero del mondo intero.
San Mauro ha voluto dare un suo tributo intitolando il Ponte già detto "Nuovo" col nome "Ponte XI Settembre" alla presenza di autorità civili, militari, politiche, religiose e rappresentanti di Associazione e privati cittadini.
La Cerimonia in memoria, ha seguito con Santa Messa presso la Chiesa di S. Maria di Pulcherada, proseguendo con la deposizione di corone ai Monumenti ai Caduti ed è terminata con l'intitolazione, all'innesto del ponte dalla Piazza Mochino nell'Oltrepò